Umbria nella geografia e nella storia



Geografia
L'Umbria, posta nel cuore d'Italia, con i suoi 8.456 km² di superficie (6.334 la provincia di Perugia e i restanti 2.122 quella di Terni) è una tra le più piccole regioni italiane con 875.000 abitanti.
Lo stemma della regione ha tre ceri rossi delimitati da righe bianche e si riferisce alla manifestazione della Festa dei Ceri di Gubbio, tra le più antiche della regione.
Il territorio, prevalentemente collinare è un susseguirsi di vallate, catene montuose, altipiani e pianure, più o meno estese, che attraversano la regione da ovest a est, e che costituiscono la caratteristica geografica dominante.
La non raggiunta stabilità tettonica e la giovane età geologica motivano l'elevato rischio sismico della regione e lo scenario alpestre.
Le cime, tuttavia, sono di norma non molto elevate (mediamente intorno ai 1.300 metri),coperte da pascoli e boschi.
Il clima della regione è di tipo mediterraneo sublitoraneo,con inverni freddi, ma non rigidi, ed estati calde.
Le temperature medie annue sono generalmente comprese fra gli 11,5° di Norcia ed i 15° di Terni passando per i 13,5° di Perugia e Spoleto ed i 14° di Orvieto.
Lo sviluppo economico-industriale che, nelle altre regioni d'Italia, ha dato luogo a fenomeni come l'esodo dalle campagne e il sorgere di sobborghi intorno ai centri industrializzati, in Umbria ha avuto un'influenza molto marginale dovuto alla mentalità conservatrice del popolo umbro e all'attaccamento di questi alla propria terra.

Cenni Storici
La regione venne abitata in epoca protostorica dagli Umbri e dagli Etruschi.
Nel 672 a.C. viene fissata la leggendaria fondazione di Terni.
Nel 295 a.C. dopo la battaglia di Sentino fu conquistata dai Romani, che vi stanziarono alcune colonie e ne attraversarono il territorio con la via Flaminia (220 a.C.).
Vi ebbe luogo la battaglia del Trasimeno durante l'invasione di Annibale nel corso della seconda guerra punica e Perugia venne espugnata e data alle fiamme nel Bellum Perusinum, durante la guerra civile tra Marco Antonio e Ottaviano nel 40 a.C..
Il territorio della regione, dopo la fine dell'impero romano vide le lotte tra Ostrogoti e Bizantini e la fondazione nella parte orientale della regione del longobardo ducato di Spoleto (indipendente tra il 571 e la metà del XIII secolo), ai Bizantini rimase comunque il cosiddetto corridoio bizantino, striscia di territorio estesa lungo il corso del Tevere e facente capo all'Esarcato di Ravenna.
Carlo Magno conquistò la maggior parte dei domini longobardi e li cedette al Papa.
Le città conquistarono una certa autonomia e furono spesso in guerra tra loro, inserendosi nel più generale conflitto tra papato e impero e tra Guelfi e Ghibellini.
Nel XIV secolo nacquero diverse signorie locali che furono quindi assorbite dallo Stato Pontificio, sotto cui la regione rimase fino alla fine del XVIII secolo. Con le vicende successive alla Rivoluzione francese fece parte della Repubblica romana (1789-1799) e dell'Impero napoleonico (1809-1814).
Nel 1860 a seguito dei moti risorgimentali la regione entrò a far parte del Regno d'Italia.

Nel Museo archeologico nazionale dell'Umbria e al Museo "Claudio Faina" di Orvieto sono conservati numerosi reperti preistorici che attestano come l'Umbria cominciò ad essere abitata già dal paleolitico.
In particolare la statuetta, nota come "Venere del Trasimeno", rinvenuta nei pressi del lago Trasimeno è risalente al paleolitico superiore.
A Poggio Aquilone di San Venanzo (TR) è stata rinvenuta una tomba appartenente al neolitico superiore.
Le "Tane del Diavolo" di Parrano (TR), complesso carsico alle pendici del Monte Peglia, costituiscono uno dei più interessanti siti archeologici della preistoria umbra.
Al periodo di transizione dall'età del bronzo a quella del ferro è riferibile il sepolcreto di Monteleone di Spoleto, famoso soprattutto per aver riportato alla luce lo splendido carro bronzeo laminato d'oro, oggi conservato al Metropolitan Museum di New York.

Umbria Mistica
L'Umbria mistica nasce con San Benedetto da Norcia, il fondatore del monachesimo.
I monasteri da lui creati divennero i centri della cultura e della religiosità del medioevo.
In Umbria i monasteri più importanti sono San Pietro a Perugia, Sassovivo a Foligno, Santa Maria di Valdiponte a Montelabbate (PG), San Benedetto del Monte Subasio ad Assisi, San Salvatore di Monte Corona e l'abbazia di Petroia, nei pressi di Città di Castello.
Nel XIII secolo la città di Assisi con San Francesco e Santa Chiara diviene il centro della cristianità.
Gli splendidi affreschi di Giotto, Cimabue, Lorenzetti e Simone Martini, presenti nella basilica assisana, fanno ben comprendere la potenza della religiosità medioevale e il fervore mistico del tempo.
A Todi, nella cripta della chiesa di San Fortunato, riposa Jacopone da Todi, seguace di San Francesco.
Ai monasteri benedettini e francescani si aggiunge la basilica e il monastero di Santa Rita a Cascia e la basilica di San Valentino a Terni.
Oltre ai nomi già citati in Umbria vissero San Rinaldo di Nocera Umbra, Sant'Ubaldo di Gubbio, San Feliciano di Foligno, la beata Angela da Foligno, Santa Chiara da Montefalco e San Rufino di Assisi.
Chiese romaniche, cattedrali gotiche, basiliche ed antichi palazzi stanno ancor oggi a testimoniare la grande produzione artistica che, dal XII al XVI secolo, diede all'Umbria capolavori immortali.
Sull'onda del grande fervore religioso, impresso soprattutto dagli ordini mendicanti, gli artisti da tutte le parti d'Italia vennero nella regione a lavorare, facendo scuola con le loro opere straordinarie.






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